L'Infinito
L’opera “L’infinito” di Leopardi è una bussola per vivere il presente, le sue contraddizioni, i suoi incanti.
La poetica metafisica, già reinterpretata dal maestro Ciro Palumbo in altri cicli pittorici, incontra questa volta “L’Infinito” di Giacomo Leopardi. Il componimento poetico, scritto tra il 1818 e il 1819, viene contemplato attraverso i silenzi metafisici dell’artista e catapultato su palcoscenici in cui gli oggetti presenti sono portatori di simbologie oniriche. L’artista, come il poeta, guarda oltre l’orizzonte per indagare l’inafferrabilità del tempo e l’incommensurabilità dello spazio, mostrando la capacità di approfondire le impressioni immaginifiche che provengono dalla memoria.
Innovativo e ambizioso non solo in termini di ricerca poetica ma anche nella sua articolazione, il progetto di Dadart, pubblicato da Dadart Edizioni, prevede la realizzazione di una Edizione d’Arte che ripercorre i valori e i tempi lenti del pensiero.
